2015 – IV Edizione

La quarta edizione del “Festival per la Legalità”, si è svolta dal 16 al 23 Luglio 2014 rendendo ha reso Terlizzi una piccola “capitale” della legalità, della memoria e dell’impegno.

Quattro incontri che hanno colto nel segno toccando questioni di attualità rispetto alle quali il numeroso pubblico ha trovato risposte autorevoli e testimonianze da parte di chi, la (il)legalità, l’ha vissuta – spesso a proprie spese o di familiari – o la pratica nella vita quotidiana, nel lavoro o attraverso l’associazionismo.

Il Festival si è aperto con la testimonianza di Angela Altamura  – la coraggiosa concittadina rimasta ferita lo scorso 30 Giugno durante lo scontro a fuoco avvenuto in Piazzetta Amendolagine – denunciando quanto accaduto quel 30 giugno, raccontando inoltre della paura di tornare in quella piazzetta”. A queste parole di rassegnazione ha replicato Don Marcello Cozzi (vicepresidente di Libera) che ha risvegliato in lei, ed in tutti i presenti, la voglia di riscatto, invitandola a tornare nel luogo della sparatoria perché – ha affermato Don Cozzi – “dobbiamo presidiare il nostro territorio, è questa la prima azione da compiere per poter iniziare a combatterli”.

Il Festival si è sviluppato così in un grande e partecipato momento di aggregazione, nel quale si è parlato di buoni esempi, come quello di Renata Fonte. Infatti, grazie alla testimonianza della figlia Sabrina Matrangola, abbiamo riflettuto su cosa significa perdere la vita perché impegnati per il bene comune e contro gli interessi della criminalità organizzata. E ancora, abbiamo scoperto cosa significa perdere un parente – la mamma in questo caso – e come ricordarla giorno dopo giorno raccontandone le azioni, i discorsi, il coraggio.

Di buoni esempi ne abbiamo avuti anche nell’incontro dedicato all’etica del lavoro. Se pensiamo a Natuzzipotremmo parlare di datori di lavoro che fanno del capitale umano dei propri dipendenti il primo fattore di produzione, essenziale per uno sviluppo sano dell’azienda. Da rispettare, quindi, anche in tempi difficili come la crisi economica degli ultimi anni. Inoltre, durante quell’incontro, era evidente come le associazioni che tutelano i diritti di datori di lavoro – come Confindustria rappresentata dal Presidente Favuzzi – e quelle che tutelano i lavoratori – Pino Gesmundo rappresentava CGIL Bari in quell’occasione – sono fondamentali per trovale la soluzione migliore tra lavoratore e datore di lavoro.

Non sulla mia pelle” è il titolo della campagna Natuzzi basata sulla legalità e la lotta al lavoro nero, presentata in anteprima durante il nostro Festival.

Durante il Festival abbiamo, in qualche modo, toccato la storia del nostro Paese, grazie a due noti giornalisti: si è parlato di Camorra con Rosaria Capacchione; mentre con Andrea Purgatori  abbiamo riscoperto ombre e misteri che si celano dietro la strage di Ustica. Inoltre, durante quel convegno, è stata messa in evidenza la necessità di tornare ad offrire informazione in maniera libera ed indipendente, per rendere coscienti i cittadini rispetto a quello che succede nel nostro territorio. Tornare ad essere, quindi, “giornalisti giornalisti”, non più “giornalisti impiegati” (la citazione è tratta dal film Fortapàsc, il film su Giancarlo Siani, la cui sceneggiatura è anche del Purgatori).

Il momento più atteso, quello anche più delicato considerato il tema e le sue sfaccettature, è stato quello condiviso con Nicola Gratteri il Magistrato Antimafia della Procura di Reggio Calabria che da anni combatte la ‘ndrangheta non solo con arresti di boss e sequestri di carichi di droga, ma anche scrivendo libri, spesso assieme a Nicasio. Infatti durante l’ultima serata abbiamo presentato il suo ultimo scritto “Oro Bianco”. Per Gratteri la cultura è una delle “armi” più efficaci per combattere le mafie. La stessa cultura che si dovrebbe finanziare e valorizzare in Italia, ma che invece soffre la disattenzione della politica.

Gratteri ci ha raccontato dei suoi viaggi (di lavoro) in tutto il mondo, per conoscere l’iter che porta la droga, in particolare la cocaina, dai campi al consumatore finale. Un viaggio che dalla Colombia arriva fino in Calabria, centro dell’organizzazione criminale. Sud America, Nord Africa e mezza Europa sono interessate da questo fenomeno che muove centinaia di miliardi di euro l’anno, e che al tempo stesso provoca danni irreparabili: dall’inquinamento dell’ambiente alla tossicodipendenza, dagli omicidi al riciclaggio del denaro sporco.

Nicola Gratteri ci ha raccontato anche della sua esperienza da Presidente della Commissione per la Riforma della Giustizia, che lui stesso ha potuto comporre scegliendone i componenti. Ci ha spiegato quali sono le proposte fatte dalla Commissione e che aspettano di essere discusse in Parlamento: “dalla informatizzazione del processo penale”, ad esempio, ha spiegato il Magistrato “è possibile risparmiare sui costi di spostamento degli imputati. Circa 70 milioni di euro l’anno”. Fondi che il Magistrato propone di investire proprio nella scuola tanto dimenticata negli ultimi anni. Ha spiegato anche che la legislazione sull’Antimafia andrebbe uniformata in Europa, e che vanno sanciti accordi con gli altri stati al fine di creare un’unica legislazione in tema di lotta alle criminalità organizzate.

a cura di Tommaso Parisi

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