Lirio Abbate apprezzatissimo nell’ultima serata del Festival per la legalità a Terlizzi

La sobrietà e la corposa sostanza degli argomenti analizzati hanno rappresentato il tratto distintivo dell’ultima serata del Festival per la legalità 2021 di venerdì scorso 8 ottobre, incentrata sull’importanza del giornalismo d’inchiesta volto a dissipare misteri fitti e difficili da sbrogliare.

Attraverso il relazionare sul libro “Faccia da mostro”, di cui è autore il giornalista Lirio Abbate, vicedirettore de “L’Espresso”, gli ospiti, tra i massimi esperti delle vicende di mafia per la loro lunga carriera prestigiosa, hanno tentato di illuminare una fetta della storia italiana degli anni Ottanta che per certi versi rimane ancora oggi avvolta dalla nebbia.

Nella sua riconosciuta onestà intellettuale, Lirio Abbate ha messo nero su bianco un racconto avvincente «terribilmente vero» che può benissimo rientrare nel genere delle spy-story, spalancando una finestra alla possibilità di valutare ipotesi alternative di verità sugli intrecci tra la criminalità organizzata e gli apparati statali.

«Mi ha fatto male interiormente scrivere questo libro per tutti gli elementi sconcertanti che emergono, ma avevo necessità di fare luce su leggende metropolitane», dichiara Lirio Abbate in una gremitissima sala della Pinacoteca De Napoli, con una platea altrettanto titolata e curiosa. Abbate vive sotto scorta dati i pericoli corsi negli anni: nel 2017, tra l’altro, ha subito un attentato alla propria incolumità, ma nonostante la paura, il coraggio non s’arresta e la volontà di raccontare i fatti di rilevanza pubblica è più forte di qualsiasi timore.

Angoscia e turbamento trasudano da ogni pagina. «Lo Stato è sempre affidabile? Non sempre», dichiara in maniera asciutta Giuseppe Volpe, già procuratore capo del tribunale di Bari, il quale riconosce la professionalità di Abbate per aver anticipato le indagini della magistratura inquirente in alcuni casi celebri, come quello di Massimo Carminati, fiutando indizi significativi sui quali intervenire.

Una risposta a “Lirio Abbate apprezzatissimo nell’ultima serata del Festival per la legalità a Terlizzi”

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