Il 14 Novembre 2015 a Roma una manifestazione di solidarietà nei confronti del pubblico ministero Nino Di Matteo e della sua scorta.
L’obiettivo del pacifico, ma determinato corteo – che si è snodato per le vie storiche della capitale – è quello di sensibilizzare le istituzioni e l’opionione pubblica alla vicenda del magistrato, oggetto di ripetute minacce e avvertimenti per la sua attività antimafia.
Di Matteo, secondo i manifestanti, è vittima di fatto di un isolamento istituzionale che non ha spiegazioni, considerando che è uno dei pm più esposti e minacciati del Paese, nonché il riferimento delle indagini nel processo trattativa stato-mafia in corso a Palermo.
All’iniziativa, organizzata dal Movimento delle Agende Rosse, col sostegno di altre associazioni come Libera, hanno preso parte diversi ragazzi terlizzesi che, assieme ad altre migliaia di cittadini provenienti da tutta la penisola, chiedono di rompere il silenzio sul caso Di Matteo.
Diversi collaboratori di giustizia hanno riferito dell’esistenza di un progetto di attentato nei suoi confronti: alcuni hanno addirittura parlato di un grosso quantitativo di tritolo già pervenuto nel capoluogo siciliano e pronto ad essere usato.
«Le istituzioni hanno taciuto qualunque parola di sostegno nei confronti del dottor Di Matteo – afferma il gruppo informale dei giovani terlizzesi a sostegno del magistrato. – Gli stessi organi di informazione, tranne poche eccezioni, non hanno mai speso una sola parola o mandato in onda alcun servizio televisivo sui rischi che il Giudice Di Matteo e i ragazzi della sua scorta debbono affrontare ogni giorno».
L’auspicio della delegazione terlizzese è che in qualche modo anche il Comune di Terlizzi esprima un atto di solidarietà al pm e alla sua scorta, ad esempio acconsentendo alla richiesta, già stata avanzata dal meet-up terlizzese dei Cinque Stelle, di esporre un manifesto pubblico in favore di Di Matteo, come molte amministrazioni hanno peraltro già fatto.