Si concluderà mercoledì prossimo, 28 giugno, la XII edizione del “Festival per la legalità” con il quarto appuntamento dedicato ad “Amministratori sotto assedio”: ci si focalizzerà sulla crescente preoccupazione nei confronti delle istituzioni pubbliche che talvolta subiscono incursioni dalla criminalità organizzata.
L’associazione terlizzese “È fatto giorno aps” ha organizzato per il pubblico un incontro di alto taglio culturale attraverso l’analisi di questioni estremamente attuali. Nella sala conferenze della pinacoteca “Michele de Napoli” saranno ospiti figure di spessore che quotidianamente affrontano a testa alta le brutture mafiose, non lasciandosi intimidire da minacce o attentati perpetrati ai loro danni.
Il cuore pulsante per la legalità appartiene, innanzitutto, a Giuseppe Antoci, già presidente del Parco dei Nebrodi in Sicilia, e autore del libro, insieme al giornalista Nuccio Anselmo, “La mafia dei pascoli. La grande truffa all’Europa e l’attentato al presidente del Parco dei Nebrodi” (ed. Rubbettino). Con coraggio e determinazione, ha contrastato col supporto delle istituzioni le organizzazioni criminali che, con metodi apparentemente legali, sfruttavano a proprio vantaggio le leggi agricole e i contributi dell’Unione Europea, appropriandosi così di numerosi ettari di terreno. Con l’ausilio di specialisti, Antoci ha steso il “Protocollo di legalità”, confluito poi nel nuovo Codice Antimafia, volto a impedire, tra gli altri aspetti, l’uso di false autocertificazioni antimafia.
Non si sono fatte attendere le ritorsioni da parte dei clan che hanno comportato per Antoci la necessità di vivere sotto scorta. Le misure di protezione si sono rivelate necessarie anche per Paolo Borrometi, giornalista d’inchiesta e scrittore. Il suo ultimo libro, pubblicato nel 2023, “Traditori. Come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana” (ed. Solferino), si può definire “amaro e coraggioso”, poiché si concentra sulle verità nascoste, i depistaggi e le connessioni tra la malavita e alcuni settori dello Stato italiano: dallo sbarco in Sicilia nel 1943 fino ai tempi moderni, con particolare attenzione al boss Matteo Messina Denaro, arrestato dai Carabinieri del Ros lo scorso marzo dopo trent’anni anni di latitanza.
Don Ciro Miele, infine, teologo e giornalista, condividerà la sua esperienza di ventotto anni di sacerdozio, discutendo del ruolo dell’etica e della morale nel contrastare l’influenza della mafia e della corruzione nelle pubbliche amministrazioni. Attualmente opera a Caselvecchio, un paese di quasi duemila abitanti nell’entroterra foggiano.
L’evento, che comincerà dalle ore 19, sarà moderato dalla giornalista Cinzia Urbano.
L’iniziativa è stata promossa con il patrocinio sia del Comune di Terlizzi sia della Fondazione Vincenzo Casillo e realizzata con i fondi “Otto per Mille” della Chiesa Valdese.